Caforio Ubik Manduria | SEGRETA PENELOPE di GIMENEZ-BARTLETT ALICIA

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SEGRETA PENELOPE

SEGRETA PENELOPE

di GIMENEZ-BARTLETT ALICIA

Editore: SELLERIO EDITORE PALERMO

Collana: IL CONTESTO

Anno edizione: 2006

Pagine: 271 p.

ISBN: 9788838921322

14,00

Per chiunque abbia fatto parte della generazione che fu giovane negli anni Settanta del Novecento, la generazione dell'autrice, Sara è un essere molto familiare. C'era una Sara, più o meno vicina al modello, quasi in ogni gruppo, nota, conosciuta o mitizzata in ogni compagnia di amici e di colleghi di studio. Magnetica incarnazione dello spirito del tempo; prova apparente che il buon selvaggio non fosse un mito ma il futuro liberato dalla corruzione del potere civile. E l'incarnazione si realizzava nella libertà sessuale: naturale, autentica, mai esibita, antiideologica, Eros trionfante su Thanatos, Dioniso su Apollo, l'innocenza infantile del piacere sulla malizia del vizio. E naturalmente tale identificazione della libertà con la sessualità doveva apparire ancora più naturale ed anticonformista nella Spagna da poco uscita dal bigottismo del Franchismo della Sara di questo libro. Ma nessuno sapeva cosa ne sarebbe stato di una Sara dopo il tragico inevitabile; dopo il trauma di scoprire che anche quella libertà era solitaria e illusoria, e obbligatorio il ritorno ai ruoli donneschi di madre e di moglie. Il romanzo di Alicia Giménez-Bartlett invece parte da qui. E mira a ricostruire che cosa successe a Sara nel corso del tempo del dopo. Lo rievocano, i giorni successivi al suicidio di Sara, le amiche che formavano il suo gruppo, il bolso personaggio che ne divenne il marito, la figlia che mai poteva amarla, fino alla scoperta del più intimo ultimo segreto, dell'ultimo inaccettabile amore.

Un gruppo di amici si ritrova al funerale di una di loro, Sara, donna libera, allegra e spensierata, che si è tolta la vita a cinquant'anni. E nei loro ricordi il racconto della vita di Sara e la riflessione sulle scelte della generazione spagnola da poco uscita dal franchismo. Per chiunque abbia fatto parte della generazione che fu giovane negli anni Settanta del Novecento, la generazione dell’autrice, Sara – la Penelope segreta, che s’è rifiutata di aspettare, di questa indagine narrativa su un suicidio – è un essere molto familiare. C’era una Sara, più o meno vicina al modello, quasi in ogni gruppo, nota, conosciuta o mitizzata in ogni compagnia di amici e di colleghi di studio. Magnetica incarnazione dello spirito del tempo; prova apparente che il buon selvaggio non fosse un mito ma il futuro liberato dalla corruzione del potere civile. E l’incarnazione si realizzava nella libertà sessuale: naturale, autentica, mai esibita, antiideologica, Eros trionfante su Thanatos, Dioniso su Apollo, l’innocenza infantile del piacere sulla malizia del vizio. E naturalmente tale identificazione della libertà con la sessualità doveva apparire ancora più naturale ed anticonformista nella Spagna da poco uscita dal bigottismo del Franchismo della Sara di questo libro. Ma nessuno sapeva di cosa ne sarebbe stato di una Sara dopo il tragico inevitabile; dopo il trauma di scoprire che anche quella libertà era solitaria e illusoria, e obbligatorio il ritorno ai ruoli donneschi di madre e di moglie. Il romanzo di Alicia Giménez-Bartlett invece parte da qui. E mira a ricostruire che cosa successe a Sara nel corso del tempo del dopo. Lo rievocano, i giorni successivi al suicidio di Sara, le amiche che formavano il suo gruppo, il bolso personaggio che ne divenne il marito, la figlia che mai poteva amarla, fino alla scoperta del più intimo ultimo segreto, dell’ultimo inaccettabile amore: pezzi di memoria strappati con dolore dall’amica che narra in prima persona; ricordi nostalgici e pieni di un affetto senza comprensione; oppure le giustificazioni del conformismo alle ferite inferte come in riti sacrificali di espiazione. La rivincita sorda, progressiva e crudele dell’ordine sul caos creativo. E il ritratto della splendida persona sconfitta dalla Penelope segreta appostata in ogni vita di donna, si piega in modo inquietante a una domanda sul tempo: che è troppo e troppo poco. Alicia Giménez-Bartlett (Almansa,1951) vive a Barcellona.Tra le altre opere, è creatrice della serie dell'ispettrice Petra Delicado, cui appartengono, Giorno da cani, Messaggeri dell'oscurità, Morti di carta, Riti di morte, Serpenti nel Paradiso, Un bastimento carico di riso, Il caso del lituano tutti pubblicati nella collana La memoria. Nella collana Il contesto questa casa editrice ha pubblicato anche Una stanza tutta per gli altri e Vita sentimentale di un camionista.


Titolo

SEGRETA PENELOPE

Autore

GIMENEZ-BARTLETT ALICIA

Illustratore

0

Editore

SELLERIO EDITORE PALERMO

Macrosettore

LETTERATURE

Settore

NARRATIVA

Collana

IL CONTESTO

Anno edizione

2006

ISBN

9788838921322

Pagine

271 p.

Volumi

1

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